Nella visita canonica del cardinale Carlo Odescalchi del 29 settembre 1835 vengono menzionate due associazioni laicali: la Confraternita del Crocifisso aggregata a quella di S. Marcello a Roma, e la Compagnia della Madonna del Rosario aggregata a quella di S. Maria sopra Minerva di Roma.
Carlo Bartolomeo Piazza, nell’opera “La Gerarchia cardinalizia” edita nel 1703, riporta che la chiesa di Santa Maria di Pescarea, l’odierno convento delle suore, era destinata per l’uso della Confraternita del Crocifisso, che vi teneva le sue funzioni spirituali e che manteneva con ogni decoro ecclesiastico.
Le confraternite amministravano anche alcuni terreni. Conseguentemente alla loro soppressione i beni sono stati devoluti all’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero. Quello che sopravvive delle confraternite storiche è la partecipazione alle processioni grazie all’impegno di pochi confratelli.

Ricordiamo i Priori Angelo Costantini detto “Mala” che sapeva recitare a memoria i versi della Divina Commedia, e Giovanni Ferri che diede nuovo impulso alla Confraternita.
Un doveroso ringraziamento a Pierino De Angelis per l’impegno profuso nell’organizzazione delle processioni.
Si sta cercando di rivitalizzare la Confraternita attraverso il coinvolgimento dei giovani e una organizzazione più efficiente.